lunedì 22 marzo 2010

Yes we can – Salute e solidarietà, stessa faccia per il nostro impegno

Obama continua nella realizzazione del suo sogno. E ci riesce dimostrando che si può fare. Gli Stati Uniti fanno un passo in avanti nella realizzazione della democrazia come sistema inclusivo, che cerca di non lasciare indietro nessuno, come ci ha insegnato Norberto Bobbio. E lo fa aprendo ai cittadini la possibilità di avere le cure necessarie al loro stato di salute senza dover disporre delle cifre necessarie alle assicurazioni e al business della salute e della medicina.

Da noi si rischia di tornare indietro con prospettive nebulose di privatizzazione della medicina che andranno verificate con molta attenzione prima di essere condivise.

Senza pregiudizi alla partecipazione dei privati al sistema della salute pubblica ma senza deleghe in bianco a chi vorrebbe fare profitti sulla disperazione dei malati.

Chiudo qui, ma in gola mi rimane, esplosivo quanto inespresso, il grido e l’interrogativo sulla campagna della paura che ci è costato milioni di vaccini inutilizzati per un’influenza che non c’è stata.

Non se ne parla più.

Come non si parla che a trarre vantaggio da questa finzione sia stata la Farmitalia presieduta da chi ha strette connessioni di parentela con il Ministro della salute.

Intanto, registriamo con soddisfazione questo vento dell’Ovest (non dell’Est!), che dagli Stati Uniti alla Francia sembra ridare speranza a un disegno di società solidale e fraterna che qualcuno vorrebbe soffocare nell’odio verso i più sfortunati.

Chissà se il Piemonte dei santi sociali, della solidarietà che si manifesta in tante istituzioni che da quella tradizione hanno tratto origine e sono ancora vive, saprà scegliere la parte migliore di sé?

Ê l’augurio che facciamo a tutti noi, anche ai nostri avversari.

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