La Magistratura sta indagando su sospetti ritardi nel lancio dell'allarme che ha consentito alla massa oleosa di fuoriuscire per ore. Anche la Protezione civile non sembra essersi mobilitata con tempismo e così l'inquinamento non si è potuto arrestare e corre veloce verso il mare con tutte le conseguenze disastrose del caso.
Il nostro Paese, anziché affidarle compiti impropri -l'organizzazione di eventi, anche quando poi non si realizzano, aggirando così le leggi ordinarie- dovrebbe riorganizzare la Protezione Civile sulle catastrofi ambientali e sulla sistemazione idrogeologica del territorio che, con gli ormai prevedibili cambiamenti climatici e in assenza di decennali politiche di manutenzione, rischia di diventare un'emergenza di ordinaria amministrazione.