martedì 2 marzo 2010

Se vince Cota addio parchi?


Il Piemonte all’avanguardia nella politica dei parchi e delle aree protette e per lungo tempo punto di riferimento per tutte le Regioni italiane, rischia di diventare fanalino di coda?

Chissa… In caso di vittoria alle prossime elezioni elettorali della coalizione di centro destra potrebbero affermarsi le idee di Calderoli che considera i parchi enti inutili o quelle dell’assessore provinciale biellese Guido Dellarovere che considera “le oasi naturalistiche inutili per il territorio” e che ha fondato l’associazione “No Parco” per opporsi, tra l’altro, alla istituzione di un’area protetta nella Val Sessera là dove vive un endesmismo, il Carabus Olympiae, coleottero rarissimo.

Nell’Anno internazionale della biodiversità si tratta di una prospettiva che dobbiamo fare di tutto perché sia respinta al mittente.

2 commenti:

  1. Eviteremo e respingeremo sul nascere gli attacchi ai parchi solo rendendoli efficienti, chiari nel perseguire i progetti, trasparenti e coerenti, inseriti nel tessuto sociale e capaci di rispondere velocemente alle istanze spesso più che legittime dei cittadini. Solo così questi fondamentali Enti non appariranno come carrozzoni vuoti e saranno in grado di sopravvivere agli attacchi del pressapochismo politico di questi ultimi anni.

    Fabio Santo

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  2. Mi associo ala sentimento di Fabio Santo ,parchi non vuol dire sedie per politici dismessi o poltrone per consiglieri.
    I pochi denari disponibili spendiamoli per migliorare sentieri ed rifugi nei parchi.
    No alle strade a grande traffico domenicale in montagna (gran Paradiso ceresole , assietta , fenestrelle - susa ,vallone del pra ecc. )
    Enrico

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